"La mia invenzione è destinata a non avere alcun successo commerciale."
Louis Loumière

giovedì 19 giugno 2014

Una recensione inaspettata: L'attacco dei Giganti!

Voto: 8


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Buonasera a tutti e cinque gli utenti che leggono il blog.
Visto che ho un evidente spirito masochista, ho deciso che questo post sarà dedicato ad un anime giapponese molto noto tra i più: stiamo parlando di Shingeki no Kyojin che, tradotto per fare meno i fighi, diventa L'attacco dei Giganti.Lo so, lo so. È un titolo odi et amo, piaciuto ad alcuni e odiato da altri per svariati motivi.
Con questo post cercherò di farvi capire la mia posizione, più “ibrida” che estremista.Ma partiamo dall'inizio.Ho conosciuto l'anime grazie ad alcuni amici.La trama è apparentemente molto semplice: in un Medioevo alternativo assistiamo alla lotta sanguinosa tra l'umanità e i “Giganti”, creature mostruose comparse misteriosamente e decise a estinguere la razza umana. Chi vincerà? (mi fermo sennò via con gli spoiler!).Come per la maggior parte delle animazioni giapponesi sapevo dell'esistenza del manga, ma per istinto e curiosità ho deciso di fare l'eretica e approcciarmi prima al cartone.
Mai fu fatta scelta più saggia.

Non sono una fanatica di manga e anime, anzi, state parlando con una persona fin troppo occidentale: salvo per le mangiate di sushi e le centinaia puntate di Dragonball, infatti, la mia infanzia l'ho trascorsa leggendo romanzi e guardando Disney.
Insomma, sono una persona orribile.
Motivo per cui, quando ho iniziato a guardarmi L'Attacco, non vi nascondo di aver covato sin da subito un certo scetticismo made in Europe.
Sarà la solita giapponesata, dove i cattivi saranno sconfitti dal solito idiota e dalla sua amabile spasimante, bla bla bla.”
Cinque minuti dopo l'inizio, i miei pensieri si sono raccolti e trasmutati in un unica soave parola, che forse non si dovrebbe nemmeno scrivere in un blog intelligente (…) come questo.
Porcatroia.

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Morti, sangue, giganti, urla, lacrime.
La prima puntata di Attacco dei Giganti è l'inferno in tutto e per tutto. In soli 24 minuti (e sottolineo 24) l'autore ha mostrato l'inimmaginabile, ha portato negli occhi dello spettatore tutta l'angoscia, il terrore e il senso di vuoto provato dai personaggi.
Il tutto accompagnato da una colonna sonora...beh, dire maestosa è ancora poco.
Un insieme di archi e timpani alimentato da un coro maschile e femminile perfettamente allineato con il ritmo in crescendo della musica, a sua volta assecondata alle sequenze dell'animazione.
Ragazzi, non è da me dirlo ma questa è una di quelle poche opere capaci di trasmettere, allo spettatore, un obiettivo da tempo estintosi nella maggior parte delle case di produzione.
La scontatezza dei dialoghi e del finale, la piattezza dei personaggi e della storia sono difetti che sicuramente non troverete in un anime come questo.
Di Attacco si può dire tutto fuorché che sia banale o scontato. Con Shingeki piangi con i protagonisti e ti nascondi di fronte ai Giganti, creature nell'immaginario collettivo banali ma qui indubbiamente terrificanti.
Nudi, sguardo vacuo e sorriso. La ricetta perfetta per tornare bambini e nasconderci sotto le coperte. I giganti sono la morte e la fine dell'umanità.
Non servono i dialoghi a capirlo, basta ascoltare i loro passi e osservare i loro volti.

No...cioè...ripasso dopo magari...
Riuscirà l'umanità rimasta ad affrontare il suo più grande nemico? Ci sono davvero speranze? Cosa si nasconde dietro quelle creature mostruose? Via via che passano le puntate, le stesse vicende si complicheranno aprendo via via più interrogativi e lasciandovi fino all'ultimo con il fiato sospeso.
Una sofferenza con cui dovrete imparare a convivere, visto che la fine dell'anime, anzi, del manga non è stata ancora decisa.
Quindi sì, amici miei. Se siete intenzionati a guardarvi L'Attacco dei Giganti, sappiate che l'anime s'interrompe alla puntata 25 e il manga al volume 14.
E qui, arriviamo alle note dolenti.
Già, perché dopo essermi sparata come un cannone tutte le puntate, mi sono fiondata sul manga, vinta dalla curiosità di sapere altre informazioni ed evoluzioni sulla storia.
Non l'avessi mai fatto.
Sarà la mia mentalità europea, sarà che di manga ne capisco poco ma...quello di Attacco dei Giganti è veramente brutto.
Rispetto all'anime, che come abbiamo detto è Tanta roba, il manga è piatto come una sogliola.
Emozioni a zero, disegni bruttissimi (specialmente gli umani, che sono un insulto al disegno giapponese) e noia nel leggerlo, anche quando si tratta di momenti veramente importanti.
Penso sia per questo motivo che Attacco si sia guadagnato una così ampia schiera di haters (senza contare gli avversari di tutto-ciò-che-possa-diventare-potenzialmente-commerciale → quindi tutto).
Forse è una tattica del disegnatore eh, che preferisce dettagliare i giganti e scarabocchiare gli umani...non lo so.
A me proprio non convince, non piace, non garba!


...Non mi garba, Gaspare!
Un buon fumetto non si vede dall'anime, non ci sono scuse!oppure “Troppo commerciale, troppo bimbominkia” vi sentirete dire dai sensei giappo/nerd.
Che dire, se si parla del manga posso anche comprenderli, ma non mi va nemmeno di voltare le spalle a uno degli anime a parer mio più belli visti finora.
Poi, ragazzi, le emozioni sono soggettive e probabilmente non è riuscito a trasmettere le stesse cose all'intero globo. Ci sarà sicuramente qualcuno che di fronte a gente sbranata viva ha semplicemente esclamato un “Tutto qui?” per grattarsi poi le palle e chi, invece, si è innamorato perdutamente del manga.
Insomma, il mondo è bello perché vario!
Quello in cui spero ora, per concludere il post, è che l'autore riesca a concludere degnamente un'opera come questa, che non si perda in un bicchier d'acqua e che sappia dare una risposta alle tremila domande che ci ha lasciato in testa.
E, soprattutto...CHE CONTINUI QUEL CAVOLO DI ANIME!!! RIVOGLIO I MIEI CORI!


Vi saluto, vado a coccolarmi con la Soundtrack ufficiale.