"La mia invenzione è destinata a non avere alcun successo commerciale."
Louis Loumière

lunedì 13 gennaio 2014

I Sogni Segreti di Walter Mitty: un film da vedere e rivedere

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E arriviamo alla seconda recensione di questo mese.
Il film in questione è il ben noto “I Sogni Segreti di Walter Mitty”, diretto e recitato da un Ben Stiller deciso a prendersi sul serio.
È difficile recensire un film del genere. Ben ci accompagna, per ben due ore, in un grande universo focalizzato su un unico, macroscopico insegnamento: Il senso della vita.
Una storia relativamente semplice, che tuttavia ruota intorno a una serie di trame e sottotrame, piccole vicende contenenti ciascuna un significato preciso.
Abbiamo un impiegato sognante ma amante del proprio mestiere, una donna da conquistare, un lavoro da mantenere e un viaggio avventuroso da affrontare.
Questo è, in poche righe, Walter Mitty.

In un solo film s'intrecciano tematiche quali la disoccupazione, i rapporti sociali, l'amore e il costante bisogno di fuggire da una realtà troppo pericolosa da affrontare.
Walter tace, si perde, evita il contatto umano attraverso sogni serafici e incredibili, gli unici capaci di dare un valore a un piccolo uomo come lui.
Ma non bastano, non quando subentrano una serie di problemi concatenati che rischiano di rovinare il mondo in cui vive, quello vero.
È allora che Walter decide di buttarsi, affrontare a viso aperto la vita e le sue sfaccettature, belle e brutte che siano. Piano piano i sogni ad occhi aperti svaniranno, per lasciar posto a un mondo reale che si rivela essere più bello di quello immaginato.
Un mondo, per amarlo, bisogna viverlo fino in fondo.

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Le scelte di Walter avranno delle conseguenze su tutto il resto della storia, che si concluderà con un finale davvero emozionante, anche per il più inflessibile degli spettatori.
Il problema di questo film, a parer mio, è che va rivisto. Visto e poi rivisto, almeno due o tre volte, in modo da poter cogliere appieno ogni singolo senso e sfaccettatura.
Alla prima visione, dunque, mi risulta difficile persino dare un pieno giudizio a un film del genere.
A livello di regia, scenografia (preparate gli occhi!) e contenuti merita indubbiamente la piena sufficienza.
Meravigliosi i panorami, meravigliosi i luoghi e meraviglioso persino lui, Ben, che ha saputo creare e poi dirigere un film così impegnativo. Dopo anni di Zoolander, Duplex e Ti presento i miei, ha dimostrato di valere molto di più di un semplice attore comico.
È cresciuto, e a noi piace così.

Vorrei concludere questa pseudo-recensione con quella che forse mi ha colpito di più.
La frase di Life, la rivista dove Walter lavora e che riassume in toto il significato del film:

"Vedere il mondo, raggiungere mete pericolose, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l'un l'altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita!"

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