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E arriviamo alla seconda
recensione di questo mese.
Il film in questione è
il ben noto “I Sogni Segreti di Walter Mitty”, diretto e recitato
da un Ben Stiller deciso a prendersi sul serio.
È difficile recensire un
film del genere. Ben ci accompagna, per ben due ore, in un grande
universo focalizzato su un unico, macroscopico insegnamento: Il
senso della vita.
Una storia relativamente
semplice, che tuttavia ruota intorno a una serie di trame e
sottotrame, piccole vicende contenenti ciascuna un significato
preciso.
Abbiamo un impiegato
sognante ma amante del proprio mestiere, una donna da conquistare, un
lavoro da mantenere e un viaggio avventuroso da affrontare.
Questo è, in poche
righe, Walter Mitty.
In un solo film
s'intrecciano tematiche quali la disoccupazione, i rapporti sociali,
l'amore e il costante bisogno di fuggire da una realtà troppo
pericolosa da affrontare.
Walter tace, si perde,
evita il contatto umano attraverso sogni serafici e incredibili, gli
unici capaci di dare un valore a un piccolo uomo come lui.
Ma non bastano, non
quando subentrano una serie di problemi concatenati che rischiano di
rovinare il mondo in cui vive, quello vero.
È allora che Walter
decide di buttarsi, affrontare a viso aperto la vita e le sue
sfaccettature, belle e brutte che siano. Piano piano i sogni ad occhi
aperti svaniranno, per lasciar posto a un mondo reale che si rivela
essere più bello di quello immaginato.
Un mondo, per amarlo,
bisogna viverlo fino in fondo.
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Le scelte di Walter
avranno delle conseguenze su tutto il resto della storia, che si
concluderà con un finale davvero emozionante, anche per il più
inflessibile degli spettatori.
Il problema di questo
film, a parer mio, è che va rivisto. Visto e poi rivisto, almeno due
o tre volte, in modo da poter cogliere appieno ogni singolo senso e
sfaccettatura.
Alla prima visione,
dunque, mi risulta difficile persino dare un pieno giudizio a un film
del genere.
A livello di regia,
scenografia (preparate gli occhi!) e contenuti merita indubbiamente
la piena sufficienza.
Meravigliosi i panorami,
meravigliosi i luoghi e meraviglioso persino lui, Ben, che ha saputo
creare e poi dirigere un film così impegnativo. Dopo anni di
Zoolander, Duplex e Ti presento i miei,
ha dimostrato di valere molto di più di un semplice attore comico.
È
cresciuto, e a noi piace
così.
Vorrei
concludere questa pseudo-recensione con quella che forse mi ha
colpito di più.
La
frase di Life, la rivista
dove Walter lavora e che
riassume in toto il significato del film:
"Vedere il mondo, raggiungere mete pericolose, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l'un l'altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita!"
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